Affrontare dei bulloni testa esagonale bloccati rappresenta un problema comune sia per i professionisti che per gli appassionati di fai da te. Ed è per questo motivo che saper gestire in maniera efficace queste situazioni richiede una conoscenza approfondita delle tecniche specifiche e degli strumenti più appropriati, così da poter risolvere il problema senza compromettere l’integrità dell’attrezzatura o della superficie di lavoro. Innanzitutto, quando si parla di fornitura di bulloni testa esagonale, è sempre consigliabile avere a disposizione un assortimento completo di accessori, in modo da poter fronteggiare diverse dimensioni e varie situazioni. Ecco come è possibile affrontare delle situazioni complesse e prevenire problemi simili in futuro.
Come scegliere la chiave di manovra più adeguata
Per prima cosa, per agire nel modo corretto, è importante possedere chiavi di buona qualità, realizzate con materiali resistenti, perché questo assicura una maggiore durata degli strumenti e la prevenzione di errori durante l’uso.
L’utilizzo di una chiave non perfettamente adatta alla dimensione del bullone potrebbe facilmente causare danni alla testa del bullone stesso, compromettendo la possibilità di rimuoverlo e rendendo l’intero processo ancora più complicato. È quindi fondamentale utilizzare una chiave che si adatti perfettamente alla dimensione del bullone, evitando qualsiasi azione che potrebbe causare slittamento e, di conseguenza, danneggiare sia il bullone che la chiave.
Per bulloni particolarmente bloccati, una chiave a cricchetto dotata di una buona leva può dare il supporto necessario per ottenere un miglior effetto di torsione, che risulta indispensabile per allentare il bullone.
L’utilizzo di chiavi per situazioni difficili
In determinate circostanze, un semplice set di chiavi potrebbe non bastare per svitare un bullone bloccato, specialmente se il bullone è stato esposto a lungo agli agenti atmosferici o ad accumuli di sporcizia. In queste situazioni, risulta preferibile ricorrere a strumenti più avanzati, come specifiche chiavi alimentate da aria compressa o elettricità e progettate per applicare una torsione molto più elevata rispetto alle chiavi tradizionali, facilitando la rimozione del bullone.
Anche le pinze autobloccanti possono rivelarsi utili in queste circostanze, in quanto permettono di mantenere una presa salda sul bullone mentre si applica la forza necessaria per svitarlo. Quando ci si trova di fronte a bulloni che sono stati danneggiati o addirittura arrotondati, l’utilizzo di estrattori di bulloni rappresenta la soluzione migliore. Sono strumenti progettati per avvitarsi sui bulloni e, grazie ad un meccanismo di presa specifico, consentono di rimuoverlo senza causare altri danni.
La leva giusta per una forza maggiore
In alcune situazioni che richiedono una certa urgenza, come nel caso di danni alle tubature o agli impianti, l’utilizzo di una maggiore leva può rappresentare il modo utile per rimuovere un bullone a testa esagonale particolarmente bloccato. Per esempio, si possono seguire due metodi:
- si può aumentare la leva applicando un tubo di prolunga alla chiave per generare una forza maggiore con un minore sforzo fisico. È una strategia utile anche quando si ha a che fare con bulloni serrati in modo estremamente forte o arrugginiti da molto tempo, ma è fondamentale agire con estrema prudenza, perché applicare una forza eccessiva sui bulloni con testa esagonale potrebbe facilmente spezzare lo stesso bullone o danneggiare la filettatura;
- un’alternativa può essere rappresentata dall’utilizzo di una chiave dinamometrica, che consente di ridurre il rischio di rottura del bullone.
Perché lubrificare la filettatura
In tutte le situazioni, prima di applicare una forza eccessiva, è sempre importante lubrificare accuratamente la filettatura del bullone a testa esagonale o di altro tipo, perché questo semplice passaggio può ridurre il rischio di danneggiamenti, oltre al fatto che rende l’intero processo molto più agevole.
Il lubrificante, che può essere acquistato anche sotto forma di spray, è in grado di penetrare negli spazi più stretti e di ridurre l’attrito che ostacola il movimento. Per ottenere i migliori risultati possibili, è bene lasciare agire il prodotto per diversi minuti, così da permettere al prodotto di arrivare in profondità nelle filettature.
In alcuni casi particolarmente ostinati, può essere utile ripetere l’applicazione più volte, per assicurarsi che il lubrificante sia stato assorbito in maniera sufficiente. Mentre il lubrificante agisce, si dovrebbe far oscillare il bullone leggermente avanti e indietro, un movimento importante per distribuire meglio il prodotto e per rompere la resistenza iniziale, rendendo più semplice lo svitamento.
Come prevenire il problema in futuro
Una volta rimossi i bulloni esagonali, è importante adottare delle misure preventive per evitare che possano bloccarsi di nuovo in futuro. Una pratica per prevenire la formazione di ruggine e per facilitare future operazioni di manutenzione consiste nell’applicare un lubrificante antiruggine sulla filettatura prima di riavvitare il bullone.
Un altro modo per ridurre l’attrito diretto e facilitare la rimozione del bullone in futuro è quello che consiste nell’uso di rondelle tra la testa del bullone e la superficie di fissaggio. Inoltre, la scelta di bulloni dotati di rivestimenti protettivi può costituire un’ottima opzione per prevenire fenomeni di corrosione, soprattutto in ambienti umidi o esposti a condizioni atmosferiche particolarmente aggressive.