Attualmente gli oggetti che spesso non sappiamo come smaltire correttamente sono elettronici, gran parte degli oggetti che utilizziamo quotidianamente lo sono: smartphone, tablet, rasoi elettrici, piastre, phon e ognuno di essi, prima o poi, finirà per guastarsi.
Alcuni di noi lasciano che l’oggetto rimanga in un cassetto per un po’, finché non decidiamo di dare una bella pulita e ci ritroviamo con il dubbio su dove sia meglio gettarlo.
Alcuni, purtroppo, finiscono per gettare questi oggetti con gli altri rifiuti, al massimo nell’’’indifferenziata’’, ma difficilmente cercano il modo migliore (soprattutto perché regolare) per liberarsene.
Per incrementare la raccolta, però, in vista degli obiettivi posti dall’Unione Europea, sono entrate in vigore nuove regole: ogni negozio deve infatti garantire il servizio ‘’uno contro zero’’, anche se non si acquista nulla i negozi sono obbligati a recuperare l’oggetto e porlo negli appositi contenitori.
Come funziona nel dettaglio
Il ritiro di questi rifiuti elettronici, per prima cosa, risulta essere un obbligo solo per i grandi distributori (dimensioni pari o superiori ai quattrocento metri quadri), chi non rientra in questa fascia può comunque farlo a sua discrezione.
Inoltre, occorre precisare, che tale provvedimento, voluto dal Ministero dell’Ambiente ed entrato in vigore a luglio, riguarda i rifiuti di piccole dimensioni, inferiori ai venticinque centimetri.
Lo scopo di tale provvedimento è chiaro, s’intende infatti favorire ed incrementare la raccolta di questi piccoli oggetti da parte delle famiglie in modo tale da raggiungere gli obiettivi ma anche di migliorare il riciclo e l’economia di quest’importante settore.
Oltre a questi decreti, necessari, molte aziende che si occupano dello smaltimento dei rifiuti (ma non solo) come Nova Ecologica offrono un corso sulla gestione dei rifiuti utile a chi necessita di rimanere costantemente informato sull’ambito di cui stiamo discutendo, magari per via del lavoro che fa.
La scarsa informazione
Ciò che meno funziona nell’ambito del corretto smaltimento dei rifiuti riguarda sicuramente l’informazione del consumatore, difficilmente, infatti, i cittadini sono a conoscenza dei diritti e dei doveri relativi alla raccolta differenziata, specie per questa tipologia di rifiuti.
Nonostante questo decreto sia stato già abbozzato nel 2010 e messo in atto nel giro di un paio d’anni, inizialmente era un servizio ‘’uno contro uno’’, occorreva dunque acquistare un prodotto di pari valore per poter cedere quello inutilizzabile.
Adesso, il servizio ‘’uno contro zero’’, ha determinato un’importante semplificazione burocratica: non occorre neanche registrare i dati di chi porta il rifiuto, rendendo la raccolta qualcosa di semplice e veloce tanto per il cliente quanto per il rivenditore.