Resto al Sud è un progetto introdotto già da diversi anni per favorire l’imprenditoria giovanile nelle regioni del meridione. Dall’Abruzzo alla Calabria, passando per le isole, si tratta di importanti finanziamenti governativi a sostegno dei giovani che decidano di avventurarsi in un’idea imprenditoriale, con agevolazioni molto interessanti. La legge di Bilancio ha confermato Resto al Sud, introducendo anche diverse importanti novità per questo 2019, tra cui l’ampliamento della platea dei beneficiari, che non si ferma più agli under 35 ma arriva fino ai 45 anni e l’inclusione per la prima volta anche dei liberi professionisti. Ma vediamo assieme e nel dettaglio tutte le principali novità di quest’anno.
Resto al Sud, cos’è
Si tratta di un progetto di Invitalia a sostegno dell’imprenditoria giovanile e da quest’anno anche delle libere professioni. I beneficiari sono i giovani delle regioni meridionali, ovvero di Abruzzo, Basilicata, Calabria, ma anche Campania, Molise e Puglia, incluse le due isole maggiori della Sicilia e della Sardegna.
Le novità di resto al Sud 2019
I contributi, con la legge di Bilancio 2019, si rivolgono per la prima volta agli under 46 e non più ai giovani al di sotto dei 35 anni, con un innalzamento non indifferente della soglia di età della platea ammessa potenzialmente all’agevolazione. Inoltre, non si parla più soltanto di nuovi imprenditori ma anche di liberi professionisti. Questi ultimi, per poter accedere all’incentivo, non dovranno aver aperto una partita iva nei 12 mesi precedenti alla richiesta di agevolazione inoltrata a Invitalia, per la stessa attività per cui si chiede il finanziamento. Naturalmente i fondi vengono erogati soltanto se si mantiene la sede operativa nella regione interessata. In questo modo potranno beneficiare dei finanziamenti anche professionisti, magari ex dipendenti di uno studio, che decidono di aprirne uno o che vogliano uscire dal precariato o dall’irregolarità.
Come funziona Resto al Sud
Il finanziamento copre il 100% delle spese ammissibili e consiste in una parte di contributo a fondo perduto, pari al 35% dell’investimento, e in un finanziamento bancario del 65% dell’investimento totale con la garanzia del Fondo di Garanzia per le PMI. Il finanziamento può arrivare al valore massimo di 50mila euro per ogni socio e a un importo complessivo di 200mila euro. La domanda che va corredata della documentazione relativa all’idea imprenditoriale, va inviata a Invitalia direttamente online, tramite la piattaforma invitalia.it. È l’Agenzia a esaminare i progetti e a valutarne l’eventuale sostenibilità tecnico-economica. La prima risposta formale arriva entro 60 giorni, per poi seguire l’iter del progetto tramite l’App Resto al Sud, completamente gratuita.