Un cin cin carico di aspettative e pieno di buoni propositi
Il countdown verso la notte di San Silvestro è iniziato e, come ogni anno, o forse quest'anno più di altri, la nostra mente è travolta da una lista di buoni propositi che confidiamo di mettere in atto dal 1° gennaio.
Al tempo stesso, come è giusto e naturale che sia, queste sono anche le settimane dell'anno in cui maggiormente pensiamo e ripensiamo continuamente alle cose buone accadute nei precedenti undici mesi e anche alle eventuali situazioni negative, sia in ambito professionale sia nella sfera privata, che ci hanno toccato più o meno da vicino.
Alla vigilia della fine dell'anno si fanno bilanci, si muovono critiche e questo può riguardare il lavoro, i rapporti con la famiglia e gli amici oppure l'andamento della relazione con il/la nostro/a partner.
Bilancio alias autocritica e analisi dell'anno che sta per concludersi per progettare al meglio quello nuovo ormai alle porte.
Anno nuovo: il must have è la riflessione
Brindare all'anno nuovo non è solo il momento dello scambio degli auguri e baci di rito con amici e famigliari.
Quel gesto che ripetiamo con cadenza annuale, ovunque ci troviamo nel mondo, in un elegante ristorante oppure in spiaggia, sulla neve, a casa circondati dagli amici più stretti, è carico di aspettative nei confronti dell'anno nuovo.
È come se pensassimo per un momento di resettare tutto con un colpo di spugna allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre (.. tutto quello che desideriamo cambiare).
Il cin cin di Capodanno porta con sè (e deve farlo!) una carica speciale che è costituita dall'energia positiva che ci accompagna nell'ultima notte dell'anno e che ha un nome bellissimo: ottimismo.
Sì, perché guardare al futuro con fiducia è la ricetta vincente per cominciare con il piede giusto l'anno nuovo e per portare avanti i nostri progetti con il mood adeguato.
Detto ciò, ad ogni modo è fondamentale riflettere sul dopo.
Ogni Capodanno sancisce un anno di vita trascorso più o meno intensamente, più o meno serenamente, in cui ci siamo presi cura di noi stessi e di chi amiamo.
Oppure no.
I rintocchi delle campane di mezzanotte potrebbero risvegliarci dal torpore sentimentale in cui a volte ci fa sprofondare la frenesia della vita moderna e ricordarci magari che abbiamo trascurato le cose davvero importanti della vita, quelle che ci consentiranno domani (o il 31 dicembre dell'anno prossimo) di non guardarci alle spalle provando rimpianti.
Quindi, regola numero uno per questo Capodanno: il brindare al tempo trascorso ma, soprattutto, a quello che ci attende con l'inizio del nuovo anno e che dobbiamo impegnarci a riempire con ciò che ci rende felici, non solo con la fitta agenda di impegni lavorativi o di studio o familiari.
Ciò che conta, anzi è doveroso, mentre pronunciamo le fatidiche frasi Felice anno nuovo!, Auguri!, è chiederci se la strada che stiamo percorrendo è quella giusta per noi, quindi se il sentiero tracciato finora ci fa sentire bene, soddisfatti e realizzati, se è davvero ciò che desideriamo e se ci sentiamo amati.
In fondo, questi sono i cardini dell'essenza della vita.
Ogni anno è come un libro nuovo che ci accingiamo a leggere
La notte del 31 dicembre è la metafora dell'ultima pagina di un libro che abbiamo appena terminato di leggere e verso cui nutrivamo delle aspettative, pertanto, ora ci ritroviamo a commentare se ci è piaciuto, se era come ce lo aspettavamo, se avremmo preferito una conclusione diversa della storia e decretiamo se, in ultima analisi, si è rivelato un buon acquisto e quindi abbiamo investito bene il nostro tempo tra le sue pagine oppure se ci ha delusi.
Allo stesso modo, dobbiamo meditare su quello che non ci è piaciuto dell'anno che sta per finire e sul perché.
Questo è l'unico modo per evitare di ripetere gli stessi errori nel nuovo anno che ci attende a breve.
Forse si è trattato di errate valutazioni, cattive decisioni, giudizi nei confronti degli altri oppure potremmo avere attribuito una priorità inadeguata ad alcuni tasselli della nostra scacchiera dei valori.
Ecco perché la regola numero due del nostro brindisi di San Silvestro deve essere celebrare il tempo.
Significa che dobbiamo imparare a godere del momento presente, senza essere sempre già con la mente a cosa devo fare dopo/domani.
Persino alla mezzanotte del 31 dicembre ci è capitato di pensare a problemi di varia natura oppure alle incombenze che ci attendevano subito dopo i festeggiamenti e questo, che ne siamo consapevoli o meno, è esattamente quello che ci impedisce di gioire delle piccole cose moment to moment, anzi, le offusca, ci guasta la festa insomma, visto che siamo in tema di brindare e festeggiare.
In conclusione, dunque, imbarchiamo con entusiasmo la nostra valigia piena di attitudine positiva e buoni propositi in modo che giunga con noi a destinazione nell'anno nuovo.
E a Capodanno brindiamo al tempo che scivola via veloce e che merita più attenzione.