Sicuramente è possibile leggere la storia delle lavorazioni meccaniche di precisione e degli utensili speciali per fresatura come una serie di date e di brevetti, ma una visione probabilmente più interessante è quella di un continuo rincorrersi fra esigenze del mercato e innovazioni tecnologiche, in una continua ottica di ricerca e progresso che ha portato tutta l’industria alle straordinarie possibilità tecniche presenti, e che sicuramente verranno surclassate da quelle future. La fresatura, che, mossi i suoi primi passi ancora incerti nel 1800, vide un’esplosione della sua applicazione e delle sue potenzialità a partire dalla grande Guerra del ’15-’18, non fa sicuramente eccezione.
Dalla Prima Guerra Mondiale agli anni ’40
La fine della Grande Guerra vide muovere i primi passi verso il controllo numerico computerizzato, che sarebbe poi diventato il metodo di controllo standard delle macchine utensili. Tre furono le grandi rivoluzioni tecniche di questo periodo:
– l’adozione del decimillesimo di pollice come tolleranza standard;
– l’impiego di un punto fisso di riferimento da cui effettuare una misurazione coordinata di ogni distanza e punto del pezzo in lavorazione;
– il passaggio diretto, tramite il controllo, dal disegno al pezzo.
Negli anni 20, vennero introdotti pantografi capaci di seguire un modello tridimensionale e farlo replicare dalla fresatrice sui pezzi da lavorare; le celebri fresatrici Cincinnati Hydro-Tel, negli anni ’30, erano ormai a un livello tecnologico che già faceva presagire l’avvento dei CNC.
Dagli anni ’40 agli anni ’70
All’inizio della Seconda Guerra Mondiale, concetti come l’automazione meccanica e i servomeccanismi erano ormai completamente recepiti e acquisiti dall’industria manifatturiera. La combinazione fra tali elementi e i computer digitali di recente concezione, all’inizio degli anni ’40, fu spinta dai massicci investimenti di ricerca militari mirati al controllo digitale delle armi, dove si richiedevano alta rapidità, precisione, e automazione. Come in molti altri casi, appena finita la guerra, tali sviluppi tecnologici vennero applicati immediatamente all’industria meccanica.
Fu proprio negli anni ’50 che una delle già citate fresatrici Hydro-Tel venne equipaggiata con un sistema di Controllo Numerico sviluppato ad hoc, conquistandosi un articolo sullo Scientific American proprio come, nel 1862, era successo alla Brown & Sharpe Universal.
Dopo un inizio lento, lo sviluppo del controllo numerico computerizzato e l’abbassamento dei costi relativi portarono le fresatrici automatizzate, nei decenni a seguire, dalle grandi industrie aerospaziali alle officine di medie dimensioni, per la produzione di una gamma vastissima di prodotti, modificando completamente il concetto stesso di industria manifatturiera.
Dal 1980 alla fine del secolo
Nell’ultima parte del secolo, la diffusione dei calcolatori e la loro miniaturizzazione a livello di Personal Computer rese ancora più completa e capillare la diffusione del controllo numerico, rendendola accessibile anche a piccole officine e addirittura agli amatori. La scena della fresatura meccanica era completamente trasformata.