Autosvezzamento: cos’è e come farlo

Sullo svezzamento dei piccoli si parla tanto: si tratta di un argomento che mette spesso in difficoltà le mamme, con mille interrogativi su ciò che sia giusto o meno introdurre nell'alimentazione nei primi mesi di vita dei loro figli I bambini in tenera età, in realtà, non necessitano di un'alimentazione particolare per passare dal latte agli alimenti dotati di consistenza solida: ogni bambino si avvicinerà da solo e gradualmente a quello che mangiano i genitori, in ottemperanza al principio dell'autosvezzamento. 

Qual è il modo migliore per affrontare questa fase di sviluppo del bambino? Cerchiamo di rispondere insieme a questa domanda.

Lo svezzamento precoce: un'abitudine antica ed errata

L'abitudine di avviare i piccoli allo svezzamento precoce è iniziata circa mezzo secolo fa, nella convinzione, in realtà priva di alcun fondamento scientifico, che il latte materno, dopo i primi 2-3 mesi di vita, non fosse più adeguato al fabbisogno nutrizionale del bambino e andasse quindi necessariamente integrato con altri alimenti.

Con il passare degli anni si è preso atto dei danni dallo svezzamento precoce (allergie, intolleranze), ovvero quello avviato prima dei 6 mesi di vita dei piccoli e, sotto le raccomandazione delle principali organizzazioni sanitarie nazionali e internazionali, è cominciato il percorso inverso, ovvero quello di continuare l'allattamento esclusivo al seno fino ai sei mesi di vita dei bambini, tenendo conto che a partire dai 6-7 mesi, questi hanno ormai un apparato digerente maturo e tale da digerire gli alimenti dei genitori.

Autosvezzamento: come funziona e quali sono le linee guida dell'Oms?

Il consiglio fondamentale da seguire in materia di svezzamento è questo: lasciare che il bambino si svezzi da solo. Per aiutare il bambino ad adeguarsi autonomamente e senza forzature alle abitudini alimentari dei genitori è importante che sia lasciato libero di svezzarsi da solo, ossia di manifestare il desiderio di assaggiare le portate dei genitori.

A tal proposito è fondamentale che la mamma e il papà diano, da subito, il buon esempio con una sana alimentazione: è bene evitare di preparare diverse pietanze per il piccolo e per gli adulti, ovvero due cucine diverse, per evitare che il bimbo, da grande, ripeta gli stessi errori dei genitori.

Definiamo meglio il concetto di autosvezzamento

Quanto appena detto si può descrivere brevemente con il nome di "autosvezzamento": una modalità di svezzamento dei bambini che può essere considerata antica ma al contempo moderna, e che rappresenta la migliore scelta per avvicinare il bambino a un'alimentazione sana ed equilibrata. 

La scienza al riguardo ha fatto molti passi avanti: prima di avvicinarsi alla fase di autosvezzamento è importante che i bambini abbiano raggiunto una certa maturità, che manifestino interesse verso il cibo e abbiano perso il riflesso di estrusione. Si tratta di consigli pediatrici validi, che avvicinano il bambino a cibi diversi dal latte, rispettando i suoi tempi naturali. 

L'organizzazione mondiale della sanità, così come le più importanti organizzazioni sanitarie ci suggeriscono, è consigliabile non aggiungere altri alimenti al di fuori del latte prima del compimento dei sei mesi di vita: questo va considerato un limite minimo da superare prima di cominciare lo svezzamento. È poi importante fare attenzione alla presenza del primo segnale di interesse verso il cibo da parte del piccolo. In questi casi si può provare ad offrire al piccolo un assaggio della portata che si sta consumando, evitando di forzarlo e senza alcun bisogno di affidarsi a tabelle, schemi e orari standard.

Il latte dovrà essere mantenuto con cadenza abituale, ma le poppate vicino al pranzo e alla cena dovranno diventare sempre meno consistenti fino a scomparire totalmente. In questo modo il bambino si abituerà gradualmente ai ritmi e alle abitudini alimentari dei suoi genitori, in modo sano e coerente ai suoi fabbisogni nutrizionali fisiologici.

Andrea Morandini

Sono uno scrittore, un poeta, un artista, un fotografo e un individuo. Mi piace affrontare tutti gli argomenti.